Perché i pitbull uccidono? E perché sono considerati i cani più pericolosi?
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Perché i pitbull uccidono? E perché sono considerati i cani più pericolosi?

Ogni volta che si verifica un’aggressione canina, il nome pitbull è spesso il primo a comparire nei titoli dei giornali. La percezione comune è che questi cani siano più pericolosi di altre razze, ma questa convinzione è supportata dai dati reali o è il risultato di una narrativa distorta?

Precisiamo subito che i pitbull non nascono “cattivi”, ma hanno caratteristiche che richiedono una gestione responsabile. Selezione genetica, addestramento, socializzazione e gestione del proprietario sono fattori che giocano un ruolo fondamentale nel comportamento del cane. Il risultato di questi concetti ci comunica una sola cosa: non tutti possono avere un pitbull. E soprattutto non tutti hanno necessità di acquistarne uno. Prima di scegliere un cane è bene anche capire le necessità di quest’ultimo se si incastrano con la vita del futuro umano di riferimento.

Perché i pitbull sono coinvolti nelle aggressioni?

Origini della razza e selezione genetica

La razza deriva dai cani utilizzati nel bull-baiting, una pratica medievale che prevedeva il combattimento contro i tori. Gli esemplari più adatti a questa attività venivano selezionati per la forza, la resistenza al dolore e l’estrema determinazione, qualità essenziali per affrontare un avversario imponente. Dopo l’abolizione di queste pratiche nel XIX secolo, molti allevatori iniziarono a selezionare i pitbull per i combattimenti tra cani.

La selezione ha portato alla creazione di soggetti dotati di potenza fisica, elevata soglia del dolore e grande resistenza allo stress. Nonostante l’origine combattiva, i pitbull non sono stati selezionati per l’aggressività nei confronti dell’uomo, anzi, un buon combattente doveva essere gestibile dai propri addestratori anche nei momenti di massima eccitazione. Oggi, la diffusione incontrollata e l’allevamento senza criteri precisi hanno dato vita a esemplari con temperamenti instabili, incrementando il rischio di incidenti.

La loro morfologia

La struttura fisica del pitbull è una delle caratteristiche che lo rendono un cane potente e potenzialmente letale in caso di attacco. Il corpo compatto e muscoloso, unito a una notevole agilità e resistenza, lo rende un atleta naturale. Il torace ampio e la muscolatura ben sviluppata permettono di esercitare una forza superiore rispetto a molte altre razze di dimensioni simili.

La mandibola è particolarmente robusta, con un morso estremamente potente. Non esiste un vero e proprio meccanismo di “blocco”, come spesso si pensa, ma una presa tenace e difficilmente rilasciabile. Una volta afferrata la preda, il pitbull tende a non lasciarla, causando lacerazioni profonde e fratture ossee. La caratteristica, unita alla determinazione e alla scarsa reattività al dolore, lo rende un cane che, se mal gestito, può rappresentare un pericolo in determinate circostanze.

La loro altissima competitività

Un altro fattore che rende il pitbull una razza complessa da gestire è la forte competitività. Essendo un cane di tipo terrier, ha ereditato una grande propensione alla sfida e alla perseveranza. Nell’ambito delle interazioni con altri cani, la capacità di sostenere il confronto senza ritirarsi è particolarmente evidente. Se coinvolto in una disputa, tende a non arretrare, portando spesso a esiti gravi nei conflitti tra conspecifici.

Il forte istinto competitivo può manifestarsi anche nei confronti di stimoli esterni, soprattutto in assenza di un’adeguata socializzazione. La propensione al gioco, se mal canalizzata, può trasformarsi in un comportamento eccessivamente fisico, con un’elevata intensità nelle interazioni. La caratteristica, se combinata con una gestione scorretta, aumenta il rischio di incidenti, soprattutto in contesti in cui il cane non viene educato a moderare l’impulso competitivo.

La potenza della mandibola del pitbull

Ora veniamo ad un altro concetto fondamentale riguardante la razza, ovvero la potenza del suo morso. È vero che possiede una mandibola estremamente sviluppata e muscolosa, progettata per afferrare e trattenere la preda con tenacia. La struttura del cranio è ampia e compatta, permettendo una presa salda e difficilmente rilasciabile (difatti esiste un oggetto apposito che i proprietari dovrebbero detenere, il Break Stick)

A differenza di quanto si crede, i pitbull non hanno un meccanismo di blocco della mandibola (come invece si sente spesso dire), ma il loro morso è reso particolarmente efficace dalla determinazione e dalla resistenza al dolore, che li spinge a mantenere la presa per un periodo più lungo rispetto ad altre razze.

I danni provocati dal morso di un pitbull

La potenza della loro mandibola fa focus, di conseguenza, su un altro concetto chiave: i danni che potrebbero potenzialmente provare. Uno dei motivi per cui le aggressioni da parte dei pitbull sono più pericolose rispetto a quelle di altre razze riguarda la tipologia di ferite che possono infliggere. A differenza di altre razze che mordono e lasciano la presa, il pitbull tende a stringere e scuotere la testa, provocando danni ai tessuti, fratture ossee e lacerazioni profonde.

Rispetto a un Pastore Tedesco o a un Rottweiler, il danno causato dal morso di un pitbull è spesso più esteso e difficile da gestire chirurgicamente.

Le vere cause delle aggressioni: il ruolo dell’uomo

Sembra scontato, ma la colpa principale è dell’uomo e non del cane. Le aggressioni non dipendono solo dal cane, ma dalla gestione da parte dell’uomo. Selezione genetica irresponsabile, mancata socializzazione e abusi possono trasformare un cane equilibrato in un soggetto pericoloso. Un proprietario consapevole, con educazione e addestramento adeguati, è il vero fattore determinante nella prevenzione di comportamenti aggressivi.

Selezione genetica e allevamento irresponsabile

Il temperamento di un cane è il risultato sia della genetica che dell’ambiente in cui cresce. Purtroppo, molti allevatori senza scrupoli favoriscono l’aggressività e la reattività, ignorando l’importanza dell’equilibrio caratteriale. Il che porta alla nascita di soggetti insicuri e instabili, che, in situazioni di stress, possono reagire con un attacco.

Mancanza di socializzazione e addestramento

Un cane che non viene correttamente socializzato può sviluppare paure e insicurezze, che spesso si traducono in comportamenti aggressivi. Un pitbull cresciuto senza esperienze positive con persone e altri animali potrebbe percepire ogni interazione come una minaccia. Un buon addestramento, basato su rinforzo positivo e gestione consapevole, permette di canalizzare l’energia e la forza di un pitbull in attività positive, rendendolo un compagno affidabile e ben equilibrato.

Avere la consapevolezza di cosa significa prendere un pitbull

Adottare un pitbull significa assumersi una responsabilità che non ammette margini di errore. A differenza di molte altre razze, dove una gestione meno rigorosa può non avere conseguenze gravi, un errore nella socializzazione, nell’educazione o nella gestione quotidiana di un pitbull può comportare rischi elevati (in questo concetto rientrano anche altre razze). Si tratta di un cane dotato di potenza fisica, determinazione e un alto livello di competitività, caratteristiche che lo rendono estremamente reattivo agli stimoli.

Chi sceglie di adottare un pitbull deve essere consapevole che ogni aspetto della sua vita va gestito con precisione e coerenza. La socializzazione deve iniziare nei primi mesi di vita e proseguire costantemente, per garantire un comportamento equilibrato in ogni situazione. L’addestramento non è un’opzione, ma un obbligo, così come la corretta gestione del movimento e degli stimoli. Non è sufficiente amare il proprio cane: servono conoscenza, impegno e totale controllo della situazione.

Un errore di valutazione, una sottovalutazione di un segnale o una distrazione possono avere conseguenze gravi, perché la combinazione di forza fisica e determinazione rende un eventuale incidente difficile da gestire. La scelta di vivere con un pitbull richiede consapevolezza assoluta: la sicurezza viene prima di tutto.

Come prevenire le aggressioni?

La prevenzione delle aggressioni non dipende solo dalla razza, ma dalla gestione e dall’educazione fornite dal proprietario. Un pitbull ben socializzato, educato con coerenza e guidato con responsabilità è un cane equilibrato e prevedibile. La prevenzione inizia con una scelta consapevole e continua con una gestione attenta e costante.

Educazione e socializzazione precoce

Un pitbull deve essere socializzato fin dalle prime settimane di vita. Il cucciolo deve entrare in contatto con persone, ambienti diversi, altri cani e stimoli esterni in modo graduale e positivo. Ogni esperienza vissuta nei primi mesi plasma il comportamento futuro. La mancanza di socializzazione può tradursi in diffidenza o reattività, aumentando il rischio di comportamenti aggressivi.

L’educazione è un altro pilastro fondamentale: comandi base come il richiamo, il “lascia” e il controllo del morso devono essere appresi e consolidati. Un cane che risponde con prontezza alle indicazioni del proprietario è un cane gestibile, anche in situazioni potenzialmente critiche. L’addestramento deve essere coerente e costante, evitando qualsiasi metodo coercitivo che potrebbe alimentare insicurezza o aggressività.

Gestione responsabile e controllo costante

Un pitbull non può essere lasciato a sé stesso. È necessario garantire una routine strutturata, con esercizio fisico adeguato, interazioni positive e un chiaro ruolo gerarchico all’interno della famiglia. Un cane lasciato in giardino per ore senza stimoli può sviluppare frustrazione e territorialità, aumentando il rischio di comportamenti aggressivi.

Il guinzaglio deve essere sempre utilizzato nelle uscite, anche se il cane è ben educato. Il controllo assoluto è una responsabilità imprescindibile, soprattutto in presenza di altri cani o persone. Anche la gestione della casa è fondamentale: recinzioni sicure, spazi ben definiti e interazioni sempre supervisionate riducono la possibilità di incidenti.

Selezione genetica e adozioni consapevoli

Molti problemi comportamentali nascono da allevamenti irresponsabili. La selezione genetica influisce sul temperamento: scegliere un cucciolo da un allevamento serio, che privilegia equilibrio e stabilità caratteriale, è il primo passo per evitare problemi futuri.

L’adozione di un pitbull non deve mai essere dettata dall’impulsività. Serve una valutazione attenta delle proprie capacità, del tempo disponibile e dell’esperienza pregressa con i cani. Non tutti sono in grado di gestire un cane con queste caratteristiche, e riconoscerlo è un atto di responsabilità. In caso di dubbi, affidarsi a un educatore cinofilo esperto può fare la differenza tra una convivenza serena e una gestione problematica.